L'Ente Parco, a seguito di notizie riportate sui media riguardanti un emendamento alla Legge di Stabilità poi cancellato, che prevedeva l'assunzione in deroga di personale a tempo indeterminato per il Parco, precisa quanto segue.

L'emendamento di cui trattasi non prevedeva direttamente l'assunzione di personale a tempo indeterminato, quanto la modifica delle percentuali di turn over del personale.

L'Ente non ha tentato di sfuggire alle limitazioni del turn over, imposto a tutte le pubbliche amministrazioni che prevede la possibilità di sostituzione di personale nel limite del 20% per cento della spesa per i dipendenti cessati nell'anno precedente. Quasi tutti i parchi nazionali italiani hanno a loro carico il solo personale tecnico-amministrativo, tipologia per la quale il Parco ha già tagliato 11 posti e per la quale rientra nella medesima limitazione.

A differenza di tutti gli altri parchi, in cui la sorveglianza è esercitata dal Corpo Forestale dello Stato, che in quanto forza di polizia ha una limitazione del turn over nella percentuale del 55%, l'Ente Parco è l'unico sottoposto ad una limitazione che fa sì che per sostituire 1 guardaparco ne debbano essere cessati 5 (invece di 1 su 2, come negli altri parchi nazionali), parificando quindi i guardaparco al personale amministrativo.

A seguito di pensionamenti e purtroppo di decessi nel corso del 2014 (non ultima la disgrazia di un guardaparco precipitato in servizio), il numero dei guardaparco è sceso a 53 su 60 (- 12%). Se si pensa che nella valle di Rhemes sono solo 9 e che ognuno vigila su 1.200 ettari di montagna, un terreno difficile e complesso da sorvegliare, si capirà che che un territorio quasi equivalente a quella valle è privo di sorveglianza. In questo modo la tutela ambientale e del territorio viene a meno.

Nell'obiettivo di riequilibrare una situazione in cui da molti anni è presente una sperequazione in danno del servizio di sorveglianza, con l'aggiunta della percentuale di limitazione al blocco del turnover già previsto, tutti i gruppi politici rappresentati in Commissione ambiente al Senato hanno riconosciuto che l'esigenza rappresentata dal Parco era reale ed hanno sottoscritto l'emendamento poi cancellato; i Ministeri coinvolti l'hanno fatto propria e la Commissione bilancio l'ha avallata.