Delle strategie comuni europee per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, basandosi sull’adattamento e prendendo a riferimento le migliori esperienze di monitoraggio ambientale già avviate con successo. Parte oggi, per concludersi venerdi 27 maggio, un workshop internazionale sui cambiamenti climatici organizzato da Lipu-BirdLife Italia, BirdLife Europa e il suo partner britannico Rspb (Royal Society for the protection of birds), ideatore dell’iniziativa, con il Parco nazionale del Gran Paradiso.

Il workshop, che si svolgerà a Valsavarenche, in Val d’Aosta, e a cui parteciperanno oltre 20 associazioni partner di BirdLife Europa, si pone l’obiettivo di elaborare delle strategie europee basate sull’adattamento ai cambiamenti climatici e che uniscano gli aspetti scientifici a quelli più progettuali in materia di conservazione della natura.

L’intento è quello di stimolare il passaggio da un livello più teorico, tipico delle grandi strategie istituzionali, a un’azione più concreta da svolgere sul campo, e all’interno della quale le aree protette possano svolgere un ruolo primario.

Il workshop si svolge al Parco nazionale del Gran Paradiso in quanto si tratta di un’area protetta all’avanguardia negli studi sugli effetti dei cambiamenti climatici su flora e fauna. I partecipanti, infatti, potranno visitare, sotto la guida del prof. Bogliani dell’Università di Pavia, i transetti altitudinali per il monitoraggio della biodiversità (uccelli e invertebrati, entrambi particolarmente sensibili alla variazioni climatiche) e capire come i cambiamenti climatici stiano avendo, per esempio, un effetto sulla qualità del foraggio per gli stambecchi, utilizzando una delle serie di dati demografici tra le più complete che esista in Europa per un vertebrato.

Durante il workshop Claudio Celada, Direttore Dipartimento di Conservazione della Natura della Lipu, illustrerà la seconda fase del progetto Mosaici mediterraneiche l’Associazione sta portando avanti con la fondazione Mava sulla resilienza del paesaggio mediterraneo, in particolare delle praterie e zone umide, ai cambiamenti socio-economici e climatici.

Testo a cura Ufficio Stampa Lipu, Foto: D'Alfonso Archivio PNGP