È soprattutto grazie ai guardaparco che lo stambecco si è salvato dall'estinzione e oggi è presente nell'area protetta con quasi 4000 esemplari. Le guardie, 50 in tutto (nel 2016), hanno una profonda conoscenza del territorio, degli animali e dell'ambiente del parco, e svolgono un servizio che è veramente unico nel suo genere, vigilando il territorio dall'alba al tramonto.
E questo è reso possibile dalla presenza capillare di una quarantina di "casotti" dei guardaparco. Utilizzati da maggio a ottobre, costituiscono appoggi logistici indispensabili per il controllo, il monitoraggio e la ricerca scientifica, in un parco caratterizzato da notevoli dislivelli fra i fondovalle e le vette. Completano la rete di strutture di servizio i Centri studi della fauna alpina, gli alloggi dei guardaparco e le foresterie di studio in tutte le valli.

Foto: Dario De Siena