Torna a “vivere” il Lago Djouan, uno dei laghi alpini del Parco Nazionale Gran Paradiso interessato dal progetto Life+Bioaquae, promosso dall’Ente Parco con il contributo dello strumento finanziario LIFE dell’Unione Europea, per la salvaguardia dei laghi alpini dell’area protetta.

Da quando nell'estate del 2013 è iniziata l'eradicazione del salmerino di fontana, un pesce originario del Nord America presente nei laghi a seguito di immissione da parte dell’uomo negli anni ‘60, si stanno conducendo campagne di monitoraggio per osservare i cambiamenti dell'ecosistema. Nel lago di Djouan in Valsavarenche, nel versante valdostano del Parco, fino all'anno scorso profondamente compromesso a causa della presenza del pesce, i risultati sono stati sorprendenti: per la prima volta è tornata a riprodursi con successo la rana temporaria, i cui girini non riuscivano a sopravvivere a causa della voracità dei pesci. Sono ritornati inoltre molto abbondanti i tricotteri, insetti che allo stadio larvale conducono vita acquatica, ma anche coleotteri e larve di libellula.

L'ecosistema sta quindi ritornando allo stato originario e questo permetterà il ristabilirsi dei suoi equilibri naturali e quelli del paesaggio alpino circostante. Proprio il ritorno nel lago dei macroinvertebrati acquatici, specie particolarmente sensibili, è uno dei metodi usato per verificare l’efficacia delle azioni di eradicazione intraprese. Si può infatti notare che, rispetto ai laghi senza pesci (che in alta quota sono assenti, a meno che qualcuno non li abbia immessi precedentemente come è successo per il salmerino nel Parco) prima dell’avvio del progetto BIOAQUAE l'ambiente risultava gravemente alterato e quasi privo di macroinvertebrati, come se fosse costantemente soggetto a scarichi fognari non depurati, proprio a causa del salmerino che aveva portato all’estinzione di alcuni di questi organismi.

Le altre azioni principali del progetto BIOAQUAE, oltre all’eradicazione del Salmerino, prevedono interventi di conservazione a favore della Trota marmorata in tre diversi corsi d’acqua nell’area protetta ed il miglioramento della qualità degli habitat acquatici d’alta quota, con l’applicazione di tecniche più eco-compatibili rispetto a quanto già previsto per legge, nel trattamento degli scarichi di strutture come rifugi ed alpeggi.

Il programma Life+ co-finanzia progetti relativi a tematiche ambientali, in questo caso legati a natura e biodiversità, che siano di interesse europeo e che contribuiscano a migliorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat in pericolo.

Sul sito www.bioaquae.eu sono disponibili le informazioni sulle azioni in corso e verranno inseriti tutti gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto.