I BRUCHI IN VALNONTEY (LAUSON E PRASUPPIAZ) E I LARICI SENZA AGHI

LA LYMANTRIA MONACHA UN INSETTO DEFOGLIATORE NOSTRANO, NON UN DANNO ECOLOGICO O UNA MINACCIA PER L’UOMO

Da lontano i larici ingrigiti, da vicino numerosi bruchi sul suolo, sui rami e i tronchi. Si tratta di Lymantria monacha, un lepidottero defogliatore autoctono («nostrano») che si alimenta allo stadio di larva (bruco) di aghi di conifere (di larice in particolare in Valnontey). A distanza di qualche settimana dalla comparsa si imbozzola in crisalidi e poi sfarfalla in piena estate sottoforma di falene crepuscolari che depongono le uova nelle screpolature dei tronchi e dei rami. La specie è assolutamente innocua per l’uomo anche allo stadio larvale (non va confusa con larve di altre specie, come la processionaria del pino).


UN DEFOGLIATORE AUTOCTONO, NON UNA MINACCIA PER LA BIODIVERSITÀ

Lymantria monacha è una specie autoctona, che ciclicamente ricompare in modo massiccio nei boschi di conifere (e persiste qualche anno). Il larice tollera diversi anni di defogliazione senza conseguenze rilevanti. La Lymantria monacha è un fattore di disturbo naturale proprio dei nostri ecosistemi, non costituisce una “minaccia ecologica” anche nell’eventualità in cui porta a morte alcuni alberi.


LA TUTELA DEL PAESAGGIO E DEI SERVIZI ECOSISTEMI DEL BOSCO: IL CONTENIMENTO DELLA LYMANTRIA

Per tutelare il paesaggio di pregio della Valnontey e la funzione protettiva che i boschi di larice esercitano nei confronti per esempio della caduta massi, l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, in collaborazione con il Corpo Forestale della Valle d’Aosta (Ufficio monitoraggio fitosanitario) sta attuando alcune misure di contenimento dell’infestazione, in modo da limitare la diffusione dell’insetto nella vallata (tecnica della confusione sessuale che impedisce al maschio di localizzare la femmina e fecondarla anche mediante trappolaggio selettivo).

Foto fonte Regione Valle d'Aosta