L’apicoltura è una pratica millenaria che precede la nascita dell’agricoltura. Nei secoli l’uomo ha imparato a interagire con le api usufruendo dei servizi di impollinazione compiuti da questi insetti e raccogliendo, allo stesso tempo, miele, cera, polline, propoli e pappa reale.

L’apicoltura è un’attività economica  importante nelle aree rurali, anche se spesso ad integrazione di altri proventi derivanti da altre colture o allevamenti, assicura alle comunità  presenti  la capacità di produrre reddito, nonché di presidiare e salvaguardare la biodiversità del territorio.

Meno noto è il fatto che con la loro azione le api svolgono una funzione essenziale ai fini della tutela della biodiversità, intesa come la coesistenza in un determinato ecosistema di molteplici specie sia animali che vegetali nel quale si crea un equilibrio attraverso le loro reciproche relazioni.

Infatti, per adattarsi ai cambiamenti climatici e limitare l’insorgere e il diffondersi di parassiti e malattie, l’ambiente deve essere popolato da piante di specie diverse e che siano geneticamente differenti. Questa diversità si ottiene anche grazie al lavoro degli insetti impollinatori, i quali, durante la loro ricerca di cibo (ovvero nettare e polline dei fiori), trasportano polline da una pianta all’altra operando involontariamente un continuo rimescolamento dei geni delle piante (cross pollination).

Nella sola Europa si calcola che l’84% delle 264 specie coltivate dipendano dall’impollinazione degli insetti e che ben 4000 diverse specie vegetali sopravvivano grazie alle api.

Le popolazioni di api allevate e tutti gli altri insetti impollinatori che vivono allo stato selvatico stanno subendo gravi perdite dovute all’uomo che, con le sue pratiche ad alto impatto ambientale e l’uso diffuso e mal regolamentato di insetticidi, rappresenta la prima minaccia per la sopravvivenza degli impollinatori e per l’equilibro degli ecosistemi. Dopo gli antiparassitari  il cambiamento climatico costituisce uno dei maggiori pericoli per la sopravvivenza delle api e altri impollinatori: un primo segnale arriva dalla drastica riduzione della produzione di miele. Ed è per ciò che tutti gli insetti impollinatori vanno tutelati e gli apicoltori aiutati perché continuino ad allevare e accudire le api.

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