Un luogo...da Re

Destinazione: Casa reale di caccia a Orvielle (m 2190)
Dislivello: m 520
Tempo di salita: 2.00-2.30 ore
Partenza: fraz. Eaux Rousses  in Valsavarenche

L’antica casa di caccia dei Savoia era uno dei luoghi preferiti da Vittorio Emanuele per le sue battute di caccia; ora si è trasformata in casotto dei guardiaparco e  struttura di appoggio per attività di ricerca nel Parco.

 Circa 50 m prima dell’Hotel “ A’ l’Hostellerie du Paradis”  una palina segnaletica segna l’avvio del percorso che attraversa i prati antistanti l’albergo per inoltrarsi  all’interno di un magnifico bosco a tratti interrotto da radure e terrazzamenti.  Il sentiero, che sale gradatamente con tornanti, permette di volta in volta di avere vedute con angolazioni diverse della vallata sottostante, quando lo sguardo riesce a penetrare tra i rami intrecciati dei larici privi degli aghi per la stagione invernale.

Si incontrano i ruderi del l’alpe Rondzegou, e più in alto si vedono, in una conca sottostante, gli alpeggi di Carré e la Rujaz, testimonianza della storica economia di queste vallate alpine basata sull’allevamento bovino e sull’utilizzazione dei pascoli di quote diverse seguendo in altitudine le variazioni stagionali come tutt’ora fanno gli animali selvatici.

Il percorso taglia i prati sovrastanti gli alpeggi - qui bisognerà prestare attenzione in caso di neve non ben assestata- prima di raggiungere il bosco di larici e cembri che accompagna sino all’ingresso della magnifica conca che ospita il casotto dei guardiaparco.

Sarà possibile incontrare una serie di animali che vivono nei boschi d’inverno e non rimangono inattivi, quali i camosci, gli scoiattoli, i picchi, le cince e vari uccelli particolari, quali  pettirossi e i crocieri, aiutati dall’assenza delle foglie sugli alberi.

La discesa può essere compiuta seguendo l’itinerario di salita o scendendo verso l’alpe la Ruya  e di qui alla frazione di Creton.

Da non perdere:
- Centro visitatori PNGP e museo etnografico di Degioz
- La biblioteca “ Maison de la montagne”
- Esempi ben conservati della tipica architettura valdostana a Creton
- Antica segheria ad acqua di Maisonnasse

I torrenti e la loro ricchezza

Destinazione: da Pont Valsavarenche (m 1960) a Pravieux (1829 m)
Dislivello: m 140 ca
Tempo di andata/ritorno:  2,30 ore
Partenza: fronte Hotel Genzianella a Pont Valsavarenche

Di fronte l’hotel inizia un semplice percorso sulla sinistra orografica,  quasi tutto in discesa, che permette di cogliere come la forza dell’acqua ha ragione della roccia più dura: il torrente ha inciso nel corso dei millenni gole spettacolari che si alternano a tratti più pianeggianti…

I grandi opposti della Natura in montagna si presentano sovente così: come questo torrente che ospita un uccello assai piccolo, ma tenace e fortissimo: il merlo acquaiolo, che si immerge contro corrente per rovistare il fondo ghiaioso del torrente alla ricerca di insetti acquatici, sia in estate come d’inverno, senza congelarsi! Capace, unico nel suo genere, di costruire un nido dietro un lieve salto d’acqua che diventerà cascata copiosa quando in tarda primavera avrà i piccoli; questa sarà una barriera impenetrabile per i suoi predatori, ma non per lui! Continuando il percorso, è possibile attraversare il torrente su uno dei ponti di neve che si formano naturalmente durante gli inverni in cui le nevicate sono copiose, seguendo le tracce che gli animali selvatici lasciano per attraversare anche loro la via d’acqua tra un versante e l’altro della vallata, raggiungendo l’antico villaggio di Pessey, quasi del tutto abbandonato, dove si possono ammirare angoli di splendida architettura tradizionale;  nel caso di nevicate poco abbondanti, o di primavera inoltrata, bisognerà invece continuare a percorrere la sinistra orografica fino al ponte che costeggia la strada nella località di Terrè, che permetterà di passare sul versante orografico destro e da li salire al villaggio di Pessey attraversando il bosco precedente il villaggio stesso

In entrambi i casi, dal villaggio, oltrepassando il torrente su un ponticello nel bosco, si raggiungere l’alpe Pravieux ( dove si trova una stalla utilizzata d’estate per la monticazione a media quota dei manzi), dove si trova un parcheggio; questo è il punto di partenza delle bellissime Gordtzes du Terrè, il cui inizio è visibile dal ponte stesso,  spettacolari gole tagliate dalla forza dell’acqua glaciale ora attrezzate dalle Guide Alpine, e  del sentiero che conduce al rifugio Chabod.

Il rientro si può effettuare sullo stesso percorso o , nel caso dell’esistenza del ponte di neve sul torrente, facendo un giro ad anello

Da non perdere:
- villaggio di Pessey 
- cascatella del torrente Cote Savatère
- le Gordtzes du Terrè

Per apprezzare le bellezze naturali del Parco con le racchette da neve fatevi accompagnare da una Guida ufficiale (visitate la sezione Escursioni con le Guide).

Attenzione: verificare sempre, prima di partire per un'escursione i bollettini nivo – meteorologici regionali (molto utile il Bollettino Aineva Neve e valanghe), poiché le zone potrebbero essere soggette a fenomeni valanghivi. Per ulteriori informazioni sulla sicurezza è possibile visitare il sito della Fondazione Montagna Sicura