Un diverso modo di vivere la fotografia naturalistica e un approccio consapevole e rispettoso alla montagna sono alla base della sinergia tra Parco Nazionale Gran Paradiso e l’Associazione Forte di Bard. 

La partnership ha dato luce a "Oltre lo scatto", una serie di iniziative per sensibilizzare i fotografi e gli appassionati di fotografia naturalistica verso una nuova sensibilità nel raccontare il mondo naturale.

Il primo appuntamento ha visto la Valsavarenche, cuore del Parco, ospitare nella primavera 2025 un workshop fotografico in cui si è approfondito, con guardaparco ed esperti dell’Ente Parco, temi come l’avvicinamento alla fauna selvatica, la fotografia responsabile, la conoscenza diretta degli ecosistemi alpini e il confronto con chi vive e studia quotidianamente il territorio.

A seguito del workshop è nata poi la mostra Oltre lo scatto, ospitata all’interno delle sale delle Scuderie del Forte, che propone un percorso che accompagna il visitatore oltre la dimensione estetica dell’immagine, invitandolo a interrogarsi su ciò che accade prima, durante e dopo lo scatto fotografico. Oltre lo scatto intende sensibilizzare il pubblico sull’impatto che i nostri comportamenti possono avere sulla fauna selvatica, sottolineando la necessità di adottare atteggiamenti responsabili.

La mostra include una sezione fotografica di oltre 20 immagini in grande e medio formato, uno storytelling che evidenzia le conseguenze di azioni umane solo in apparenza innocue, due pannelli didattici, di cui uno interattivo, che permettono di scoprire i mesi più vulnerabili per alcune specie montane e le complesse interconnessioni tra flora e fauna nell’ecosistema alpino. Il percorso si conclude con due proiezioni video: ad uno, in special modo, è affidato il compito di far ritrovare al fruitore equilibrio e connessione con la natura di cui fa parte.

Le immagini esposte, le installazioni multimediali ed i pannelli interattivi offrono una lettura approfondita dell’ecosistema alpino, dei suoi delicati equilibri e dei legami che uniscono piante, animali e uomo. La mostra diventa così un viaggio di consapevolezza che porta a riconoscere il nostro ruolo all’interno di questa rete ecologica e a comprendere come ogni gesto, ogni scelta, ogni scatto lasci un segno.