Spegni il motore e prendi la navetta
A piedi in bici in navetta fa bene al Parco......e anche a tutti noi

Risparmio di CO2
L'iniziativa "A piedi tra le nuvole" contribuisce alla riduzione di emissioni di CO2, proponendo di utilizzare il mezzo pubblico per una mobilità più consapevole e attenta all'ambiente.

L'anidride carbonica (CO2) è il principale gas serra  nell'atmosfera terrestre, dove è naturalmente presente a basse concentrazioni. Nell'ultimo secolo si è verificato un aumento molto rapido della sua concentrazione, correlato all'uso intensivo dei combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) che al momento rimangono le fonti di energia maggiormente utilizzate per produrre elettricità, calore e carburante per i mezzi di trasporto. L'anidride carbonica prodotta dalle attività umane è il gas maggiormente responsabile dei cambiamenti climatici. Ridurne le emissioni è una sfida molto importante per il bene della Terra e la salute di tutti gli esseri viventi.

L'utilizzo della navetta di "A piedi tra le nuvole" ha permesso di risparmiare 3 tonnellate di CO2 nel solo 2012 che equivalgono a 20.000 km in auto oppure al consumo annuo di gas di due famiglie.

Meno disturbo, più spazio vitale

Se ci muoviamo a piedi  con tranquillità, potremo apprezzare il magnifico silenzio naturale ma anche rispettare i ritmi di alimentazione degli animali selvatici o non indurli a spostarsi in zone di pascolo meno favorevoli. Gli animali selvatici sono infatti molto sensibili alla  presenza dell'uomo.

Se  i fattori di disturbo prodotti dall'uomo si manifestano spesso e a lungo termine possono alterare i ritmi di vita e di riposo degli animali selvatici, che  dopo il lungo inverno hanno solo i mesi estivi per arrivare ben nutriti alla stagione della riproduzione. Il riposo per la fauna selvatica è fondamentale per la sua sopravvivenza.

Se un animale selvatico non può frequentare determinate aree a seguito di disturbi continuativi, va incontro ad una permanente perdita del suo spazio vitale, che può comportare il peggioramento del suo stato di salute o la riduzione del successo riproduttivo.

E' importante  seguire i sentieri segnalati, e non inseguire l'animale avvistato, magari per una fotografia: gli animali si possono adattare parzialmente ad un disturbo che si presenta sempre nella stessa forma, come l'escursionista sul sentiero, ma non quando il disturbo è totalmente inatteso e imprevedibile.

Un delicato ecosistema vegetale

Gli studi e i monitoraggi condotti nell'area del Nivolet prima che si attuasse la regolamentazione estiva del traffico privato, hanno confermato che un transito di veicoli e di persone intenso comporta danni irreversibili sulla vegetazione, a causa del compattamento del suolo, e mette in pericolo la sopravvivenza delle piante.

Oltre i 2000 metri, il calpestamento della copertura vegetale  porta alla totale scomparsa delle specie, che a quelle quote presentano una scarsissima capacità di recupero, anche a distanza di decenni.

Inoltre il trasporto inconsapevole di spore e semi da parte delle vetture e dei turisti comporta la sostituzione delle specie presenti conaltre di  bassa  quota più resistenti, con inevitabile perdita  la perdita della biodiversità d'alta montagna.

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