L’11 febbraio si celebra la giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, promossa dall'ONU col patrocinio dell'Unesco per riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nella scienza e nella tecnologia, e ha l’obiettivo di promuovere un accesso completo ed equo alla partecipazione scientifica alle donne e alle ragazze.

Nel Parco sono numerose le ricercatrici che collaborano agli studi realizzati dall'Ente e contribuiscono in prima persona alle attività di ricerca e monitoraggio della biodiversità. Dietro le numerose pubblicazioni sulle riviste scientifiche, le tesi di laurea o di dottorato, il lavoro in laboratorio o sul campo ci sono anche loro. Vogliamo rendere oggi omaggio al loro prezioso contributo alla scienza e alla conservazione del nostro Parco.

In ordine di apparizione delle foto nella gallery:

Ilaria Melcore si occupa di studiare gli adattamenti morfologici, fisiologici e comportamentali dei roditori terricoli e arboricoli in ambiente montano, per cercare di capire, in un'ottica futura di cambiamenti climatici, quale saranno gli effetti sulle popolazioni adattate a vivere ad alta quota.

Silvia Ghidotti,  Ylenia Sartorello e Cristiana Cerrato si occupano dei monitoraggi per la biodiversità nell'ambiente alpino

Claudia Canedoli si occupa di valutazione e mappatura dei servizi ecosistemici negli ambienti alpini, con particolare riferimento alla capacità delle foreste e delle praterie di immagazzinare carbonio per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell'importanza della biodiversità in questo processo.

Caterina Ferrari si occupa della ricerca sulla marmotta alpina nell'area di Orvieille, in Valsavarenche

Diana Baucken partecipa al progetto sul monitoraggio degli impollinatori

Alice Brambilla che si occupa dello studio a lungo termine sullo stambecco alpino nell'area di Levionaz, Valsavarenche

Liliana Costanzi collabora alla cattura e marcatura di ungulati per i progetti di ricerca

Antonella Cotza, partecipa allo studio a lungo termine sul comportamento sociale,  sull'uso dello spazio e sull’ecologia del camoscio alpino, nell’area di studio dell’alta Valle Orco.