La natura nelle Alpi: cosa ne pensano i visitatori? Il valore dei servizi ecosistemici
Ecosystem services in the Alps: visitors’ perceptions of two alpine protected areas

Le aree protette delle Alpi non sono solo luoghi di straordinaria bellezza naturale, ma vere e proprie riserve di benessere: spazi dedicati alla conservazione della biodiversità, che offrono acqua pura, aria pulita, opportunità di svago all’aria aperta e luoghi ideali per rilassarsi e ricaricarsi. Tutti questi benefici vengono definiti servizi ecosistemici e vengono generalmente suddivisi in:

  • Servizi di approvvigionamento: fornitura di risorse come cibo, acqua, legname, ecc.
  • Servizi di regolazione: regolazione del clima, controllo dell’erosione, purificazione dell’aria e dell’acqua.
  • Servizi culturali: valore estetico del paesaggio, attività ricreative, benessere mentale e connessione con la natura.

Negli ultimi anni, numerosi studi si sono concentrati sulla misurazione e valorizzazione di questi servizi.

Ma quanto ne sono consapevoli le persone che visitano questi luoghi? Un’indagine sulla percezione dei servizi ecosistemici nelle aree protette
Un recente studio condotto dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca nel Parco Nazionale Gran Paradiso e nel Parco dell'Adamello ha raccolto oltre 3.300 questionari (esattamente 2.340 nel primo e 1.059 nel secondo) durante l’estate del 2021, un periodo di riduzione delle restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19. L’obiettivo era comprendere l’opinione dei visitatori sui servizi ecosistemici e identificarne i più apprezzati. I questionari sono stati rivolti a un’ampia gamma di soggetti: turisti, residenti, operatori economici locali (ristoratori, albergatori, guide turistiche), lavoratori dei parchi e membri di associazioni ambientaliste.

Cosa piace di più della natura alpina?
Dai risultati emerge che il 100% dei visitatori ha trovato almeno un aspetto positivo nella natura delle aree protette.
In particolare, il 90% delle persone ha indicato il paesaggio e la bellezza naturale come il valore più importante, mentre l’85% ha sottolineato l’importanza della conservazione della biodiversità, considerando la presenza di animali e piante protette e/o rare come un tesoro comune da tutelare. Inoltre, l’80% ha evidenziato i benefici sul benessere mentale e fisico derivanti dal contatto con la natura.
Al contrario, alcuni servizi ecosistemici fondamentali per l’ambiente e la nostra vita quotidiana, come la produzione di acqua e legname o la regolazione del clima, sono stati percepiti come meno rilevanti, ricevendo un livello di apprezzamento inferiore al 40%.

Differenze nella percezione: siamo tutti uguali?
I ricercatori hanno analizzato i fattori individuali che influenzano la sensibilità verso i servizi ecosistemici, riscontrando che le donne e le persone sopra i 50 anni hanno mostrato una maggiore attenzione rispetto ai giovani e agli uomini. Inoltre, chi frequenta abitualmente l’area protetta o lavora in questo ambito, come guide e ricercatori, possiede una conoscenza più approfondita dei benefici offerti dalla natura. Un altro dato interessante è che il 43% dei visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso conosceva già il concetto di "servizi ecosistemici", mentre questa percentuale scende al 15% tra i visitatori del Parco dell'Adamello.

L’effetto della pandemia
Non sorprende che la pandemia di COVID-19 abbia modificato il nostro rapporto con la natura: dopo mesi trascorsi in casa, molte persone hanno riscoperto il bisogno di stare all’aria aperta. L’80% dei visitatori ha dichiarato di apprezzare la natura molto di più rispetto al periodo pre-pandemia, dimostrando come l’esperienza del lockdown abbia rafforzato la consapevolezza dell’importanza del contatto con gli spazi naturali.

Perché queste ricerche sono importanti per le aree protette?
Questi studi aiutano gli enti gestori a individuare strategie efficaci per sensibilizzare il pubblico e promuovere la conservazione della natura. I risultati suggeriscono che è fondamentale rafforzare l’educazione ambientale per far conoscere tutti i benefici che la natura offre, inclusi quelli meno evidenti. Inoltre, emerge la necessità di coinvolgere maggiormente i giovani, aumentando la loro consapevolezza e responsabilità verso l’ambiente, e di promuovere un turismo più consapevole e rispettoso, che valorizzi le risorse naturali senza comprometterle. Grazie a studi come questo, possiamo comprendere meglio le percezioni delle persone e sviluppare strategie mirate per proteggere la natura, garantendo che anche le future generazioni possano godere degli stessi meravigliosi paesaggi e benefici.

Noemi Rota, Claudia Canedoli, Oscar Luigi Azzimonti, Harini Nagendra & Emilio Padoa-Schioppa (2025)
Ecosystem services in the Alps: visitors’ perceptions of two alpine protected areas, Ecosystems and People, 21:1, 2451274
DOI: 10.1080/26395916.2025.2451274