Monitoraggio ed ecologia dell’erpetofauna alpina

Introduzione

Elusivi e difficili da osservare, gli anfibi e i rettili vengono da sempre immaginati con un insieme di fascino e timore, ma una più approfondita conoscenza verso queste specie non può che portare al rispetto verso un mondo sorprendente e purtroppo spesso soggetto a problemi di conservazione.

In ambiente alpino il numero di specie presenti non è elevato, ma le difficoltà ambientali e climatiche delle alte quote, critiche per gli animali a sangue freddo, hanno indotto in queste popolazioni adattamenti straordinari, di cui ancora poco è stato conosciuto.

Per questo motivo all’interno del PNGP dal 2014 è in corso uno studio volto ad approfondire la distribuzione e alcuni aspetti ecologici delle dieci specie di anfibi e rettili presenti.

Il monitoraggio lungo transetti predefiniti ed aree fisse di approfondimento collocate a rappresentare le diverse tipologie ambientali presenti all’interno del Parco, consentono di identificare i fattori che influenzano la distribuzione dei diversi taxa animali e di valutare in maniera efficace cambiamenti nel tempo in relazione ai cambiamenti climatici e di uso del suolo. In questo ambito il presente studio si propone di fornire la distribuzione e l' abbondanza dell’erpetofauna del Parco lungo i transetti predefiniti dal progetto Monitoraggio della Biodiversità, per rendere più completo il panorama dei taxa monitorati e fornire dati semiquantitativi di presenza, fenologici, ambientali, altitudinali utili ad un monitoraggio a lungo termine. Il declino a livello globale delle specie di anfibi e la loro sensibilità ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, rende la raccolta di dati di abbondanza e fenologici di queste specie estremamente utile per il monitoraggio delle popolazioni del Parco nel tempo. Mentre la presenza di rettili, oltre a fornire dati nei riguardi dei cambiamenti climatici, è un buon indicatore dell’eccessivo sfruttamento da pascolo.

Data l’importanza ecologica e la fragilità delle aree umide d’alta quota e delle praterie alpine, sono stati attivati specifici studi sull’erpetofauna di questi due habitat.

Gli obiettivi principali del progetto sono

- Distribuzione a abbondanza dell’erpetofauna del Parco lungo gradienti altitudinali.

Lo studio è avvenuto lungo transetti lineari predefiniti e all’interno di plot circolari di 200 mq posti a distanza di 200 m di dislivello lungo il transetto, all’interno delle 5 valli del Parco, che si sviluppano partendo dall’orizzonte alto-montano sino a quello alpino (1200-2600 m) (Valle Orco: 7 plot, 1200 m di dislivello complessivi; Val Soana: 6 plot, 1000 m di dislivello; Val di Cogne: 6 plot, 1000 m di dislivello; Val di Rhêmes: 5 plot, 800 m di dislivello; Valsavarenche: 6 plot, 1000 m di dislivello). I transetti vengono monitorati bimensilmente da aprile a ottobre. All’interno di ogni plot sono stati posizionati nascondigli artificiali per facilitare la cattura dei rettili, che vengono controllati in ogni sessione di monitoraggio. Per ogni specie gli esemplari vengono contati, sessati e fotografati (ove possibile) e ne viene registrata la fenologia. Vengono ricercati i limiti altitudinali di tutte le specie censite e viene effettuata una stima di popolazione mirata sulla specie di rettile più abbondante del Parco, la vipera comune Vipera aspis atra (transetto di riferimento: Val Soana) e sulla rana montana Rana temporaria e la salamandra pezzata Salamandra salamandra (transetto di riferimento: Valle Orco).

- Distribuzione, abbondanza e ecologia dei serpenti in ambiente di prateria alpina, pascolo e bosco

Studio della distribuzione e dell'abbondanza e dell’ecologia di Vipera aspis atra in Valle Orco (Comuni di Ceresole Reale e Noasca) e Valle Soana (Comune di Valprato Soana), e correlazione dei diversi pattern dorsali con variabili ambientali (caratterizzazione del macro e microhabitat della zona di cattura). Gli esemplari vengono identificati individualmente tramite marcatura fotografica, misurati, pesati, ne viene determinato il sesso, l’età e il comportamento al momento della cattura. Inoltre vengono monitorati ecologia e uso del suolo da parte dei serpenti nei Valloni di Noaschetta e Gran Piano, con particolare riferimento a zone boschive, zone ecotonali, zone di prato e pascolo secco e zone di prateria alpina, allo scopo di identificare eventuali correlazioni con il pascolamento.

- Campionamento dell’erpetofauna nelle aree di torbiera più rilevanti.

Monitoraggi volti al rilevamento delle specie di erpetofauna presenti in 7 aree di torbiera di particolare interesse per estensione o quota, delle quali 2 in Valle di Cogne, 1 in Valsavarenche e 4 in Valle Orco, con la verifica di presenza di specie elusive potenzialmente presenti all’interno del Parco. Presso il lago del Dres e la torbiera superiore, tramite marcatura di adulti e girini di rana di montagna Rana temporaria mediante elastomeri fluorescenti, vengono indagati rispettivamente il grado di dispersione degli adulti dalle torbiere e ripopolamento del lago, oggetto di eradicazione dal salmerino di fonte Salvelinus fontinalis e il confronto della percentuale di metamorfosati e delle diverse strategie di sviluppo dei girini nelle torbiere in cui sono assenti i pesci e nel lago i cui sono presenti i pesci.

- Presenza dell’erpetofauna nelle zone del Parco site a bassa quota nel versante Piemontese.

Monitoraggi volti al rilevamento delle specie di erpetofauna presenti nelle aree a bassa quota in Valle Orco e Valle Soana, per l'identificazione di siti di riproduzione di anfibi e di rettili tipici delle quote più basse.

FOTO1 – Operazione di pesatura di un esemplare di vipera comune Vipera aspis atra (foto di Giulia Tessa)

FOTO2 – Esemplare di rana di montana Rana temporaria marcato con elastomeri (foto di Giulia Tessa)

FOTO3 – Adulto di vipera comune Vipera aspis atra (foto di Dario Rigaldo)

Enti di Ricerca coinvolti nel Progetto

Coordinamento: Dr. Bruno Bassano (Centro Studi Fauna Alpina, Parco Nazionale Gran Paradiso), Dr. Ramona Viterbi (Centro Studi Fauna Alpina, Parco Nazionale Gran Paradiso), Prof. Cristina Giacoma (Università degli Studi di Torino)

Ricerca: Dr. Giulia Tessa (Università degli Studi di Torino)