Il pascolo è una delle componenti principali per la difesa e la conservazione dell’ambiente, del territorio e delle tradizioni montane, del paesaggio, della biodiversità, dell’equilibrio idrogeologico, generando con la manutenzione e il  presidio del territorio indiscutibili  benefici sociali, oltre che opportunità di fruizione turistica e ricreativa.

Il lavoro dei pastori (che prevede anche la pulizia dei boschi e dell’alveo dei torrenti, la manutenzione delle opere idrauliche come i canali di scolo e gli argini) è decisivo per la prevenzione da incendi e frane, e per mantenere vivi prati e pascoli, che sarebbero altrimenti invasi e soffocati da arbusti.

L’allevamento al pascolo fornisce una serie di servizi ecologici importanti. La brucatura e gli escrementi (che agiscono da concime) assicurano una maggiore ricchezza vegetazionale e produzioni di erba più abbondanti. L’uso ripetuto delle aree pascolive evita che si formino strati di erba secca che in inverno possono agevolare lo scorrimento della neve, provocando pericolose slavine, e in estate possono sviluppare incendi. La brucatura degli animali aumenta la biodiversità di pascoli e sottoboschi:  soprattutto gli animali di piccola taglia possono contribuire alla pulizia di questi ultimi, ostacolando lo sviluppo degli incendi.

Le erbe delle aree prato-pascolive, soprattutto montane, cambiano secondo l’altitudine l’esposizione, la pendenza, le caratteristiche del suolo e le modalità di gestione. I prati e i pascoli più ricchi di biodiversità sono quelli spontanei polifiti di collina e di montagna, dove crescono da 20 a 60 specie di erbe in primavera ed estate, assicurando ricchissime fioriture e i  pascoli di altitudine che  presentano una vegetazione molto ricca: sulle Alpi si possono trovare più di 80 specie di erbe diverse.

Queste caratteristiche della vegetazione pascoliva assicurano ai formaggi d’alpeggio particolari e pregevoli caratteristiche gustative e nutrizionali: numerose varietà di formaggi ottenuti in differenti luoghi con razze diversificate, spesso autoctone. Niente di standardizzato quindi, solo processi produttivi originali tramandati nel tempo, che garantiscono quella preziosa varietà che tanto si apprezza in questi prodotti.

Gli operatori

Foto Davide Grimoldi