In questa pagina sono descritte le ricerche in corso, seguite dal Servizio Botanico del Parco

Fenologia forestale

La fenologia, ovvero l’alternarsi delle fasi di sviluppo annuali degli esseri viventi, è influenzata dalle condizioni climatiche stagionali è quindi sensibile ai cambiamenti climatici. Dal 2009, grazie alla partecipazione come partner aggiunto all’progetto europeo Phenoalp, il Parco attua osservazioni sulla fenologia forestale, collaborando sia con la rete Phenoclim (CREA, Haute Savoie Francia) sia con la rete fenologica dei Parchi della Regione Piemonte.

Si tratta di effettuare rilievi sulle diverse fasi fenologiche (vegetative e riproduttive) di 7 diverse specie arboree: Larix decidua, Picea abies, Fraxinus excelsior, Betula pendula, Sorbus aucuparia, Corylus avellana, Fagus sylvatica. Sono state predisposte 5 stazioni, una per ogni valle del Parco; in ognuna vi sono 3 siti di osservazione, a differenti altitudini. Ad ogni stazione è associata una stazione meteorologica per la misurazione delle temperature del suolo e dell’aria. Il Servizio Botanico coordina il gruppo di lavoro di guardaparco (Servizio Sorveglianza) che si occupa della raccolta dati; l’attività consiste nella formazione dei rilevatori, nel fornire il materiale necessario, nel controllo, verifica ed elaborazione dei dati.

I dati fenologici sono al momento disponibili sul sito www.creamontblanc.org (sezione Phenoclim)

Si ricorda che il monitoraggio della fenologia in rapporto ai cambiamenti climatici richiede, per poter fornire risultati attendibili, un lungo periodo di raccolta dei dati (almeno 10-20 anni)

Fenologia dei pascoli

Lo scopo di questa attività è di individuare degli indicatori di cambiamento climatico a partire dalla fenologia delle formazioni erbacee dei pascoli alpini (sopra il livello del bosco) rapportandoli all'andamento delle temperature per verificare l'influenza dei cambiamenti climatici sulla vegetazione di montagna. I protocolli di osservazione devono permettere di stimare l’inizio, gli stadi intermedi e la fine della stagione di crescita seguendo la comparsa degli stadi di germogliazione, fogliazione, fioritura, decolorazione e caduta delle foglie. Sono state considerate 7 specie per poter rappresentare le diverse tipologie dei pascoli, in particolare:

- Poa alpina (graminacea appetita dal bestiame)

- Nardus stricta (graminacea non appetita dal bestiame)

- Trifolium alpinum (Leguminosa)

- Arnica montana (specie con fiore vistoso)

- Carex sempervirens (Ciperacea)

- Vaccinium myrtillus (arbusto a foglia caduca)

- Rhododendron ferrugineum (arbusto sempreverde)

Sono stati presi in considerazione due stadi, la fenologia vegetativa (o crescita) e quella riproduttiva (o fioritura). Nel PNGP è stato predisposto un sito di osservazione in Valsavarenche, loc. Orvieille a 2300 m di altitudine. Questo sito è a sua volta diviso in 3 parcelle dove sono marcati singolarmente gli individui appartenenti alle diverse forme di vita.

I dati così raccolti sono trattati al fine di analizzare in un primo tempo le relazioni tra la vegetazione, il clima e la topografia. Permetteranno in un secondo tempo di elaborare o adattare e poi calibrare e validare un modello fenologico.

Anche in questo sito vi è una stazione meteorologica per il rilevamento dei dati di temperatura dell’aria e del suolo. Nel corso del 2012, oltre al proseguimento delle osservazioni di campo (fenologia riproduttiva) sarà istallata una webcam per i rilievi sull’inverdimento e ingiallimento delle cotiche pascolive, al fine di predisporre un protocollo meno dispendioso per la fenologia vegetativa. Anche per questo progetto si attendono risultati sul lungo periodo.

Flora periglaciale

Da diverso tempo il personale del servizio Sorveglia sottopone a monitoraggio i ghiacciai compresi nel territorio del Parco, effettuando diverse misurazioni sia sulla fronte sia sul ghiacciaio vero e proprio. Negli ultimi anni, in seguito all’innalzamento delle temperature medie, si evidenzia un arretramento più o meno consistente della copertura glaciale, lasciando porzioni di terreno scoperto di possibile colonizzazione da parte della vegetazione. Con questo progetto si sottopongono a monitoraggio tali zone per verificare nel tempo la colonizzazione sia dal punto qualitativo che quantitativo. Si effettuano perciò dei censimenti floristici con particolare attenzione alla messa a punto di una metodologia standardizzata essendo le realtà geomorfologiche dei diversi ghiacciai presi in esame assai diverse. Per i rilievi si utilizzano, testandone la funzionalità, i palmari in dotazione ai guardaparco. Il progetto è ancora in fase sperimentale per mettere a punto un protocollo di raccolta dati, si cercherà di aumentare il numero di ghiacciai per avere più realtà a confronto. Per ogni area, sottoposta a monitoraggio, è stata predisposta, tramite interpretazione delle fotografie aeree, una cartografia al fine di individuare le aree (poligoni) occupate dal ghiaccio, quelle lasciate libere ma ancora prive di vegetazione, quelle in cui la presenza della flora è sporadica e frammentata e le aree in cui la cotica è continua.